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11 giugno 2023 7 11 /06 /giugno /2023 14:41
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29 novembre 2022 2 29 /11 /novembre /2022 15:56

 

 

 

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15 novembre 2022 2 15 /11 /novembre /2022 11:26
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28 maggio 2017 7 28 /05 /maggio /2017 22:57

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ogni riferimento a fatti realmente avvenuti o a persone realmente esistite è puramente casuale.

 

 

 

 

 

 

 

Brutta storia
 ma lieto fine!
Angelo Meini 2017

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pionzo era originario del înşelătorie teren, poco prima dell'adolescenza arrivò in Italia clandestinamente con una “carretta dei mari”. Riuscì ad integrarsi e alla fine degli studi (aveva 25 anni circa), decise di cercare fortuna in Romania; nazione fiorente che all'epoca offriva grandi opportunità lavorative, svariate possibilità e luminose prospettive per un futuro migliore. Pionzo andò in Romania dove conobbe Tarina, era una giovane di buona famiglia, dopo qualche anno a Fraudă (bella città, un vero paradiso che gli ricordava l'infanzia) aprì il Tranziţie, era un piccolo ristorante un pò demodé ma accogliente, in via Castraţi Braettalozza n 23-28 nei pressi del reparto ospedaliero Maternità e Pediatria... Sarebbe come aprire una pizzeria e chiamarla “Vita” nei pressi del cimitero! Il decennio compreso tra il 1990 e il 2000 fu critico, in quegli anni la mia nazione stava affrontando una crisi profonda, la Jugoslavija assisteva alla chiusura quotidiana di innumerevoli imprese e attività, trovare un lavoro era quasi impossibile, così, cercai anch'io una soluzione in Romania. Io non conoscevo la lingua, non sapevo ne leggere ne scrivere, andai alla totale avventura, partii di notte a piedi e compiendo piccole tappe con l'autostop raggiunsi Fraudă in Romania. Dopo alcuni tentativi, un ristoratore mi offrì “l'opportunità” di un colloquio per un posto da lavapiatti. Così conobbi lo chef Pionzo e sua moglie Tarina, che mi assunsero a tempo indeterminato dopo una settimana; per circa due anni lavorai nel loro ristorante, fin quando nel 1997...

Dopo una settimana di malattia (conclusa domenica 30 aprile 1997), rientrai al ristorante (dove lavoravo in veste di lavapiatti) martedì 02 maggio 1997. Premetto, il trattamento che avevo subito (per un anno e dieci mesi) non era umanamente tollerabile, vessazioni, prepotenze, offese, tacite minacce, violenze verbali continue ecc. Lo stipendio stranamente basso per compensare un lasso di tempo lavorativo molto ampio (cominciavo   al mattino  alle  09,30, finivo  alle 15,00; il pomeriggio rientravo al ristorante alle 17,30 e finivo alle 22,30-23,00). Scoprii per puro caso nella mattina di martedì 02 maggio 1997, l'imbroglio perpetrato per quasi due anni dallo chef Pionzo e dall'amministrazione del locale (curata da sua moglie Tarina). Durante la settimana di malattia, avevo autonomamente compiuto il passo di iscrivermi a scuola, l'impiegata tra i documenti chiese una copia del contratto lavorativo, stranamente a me non era mai stata consegnata la copia dovuta! Ripensandoci questo dettaglio mi insospettì con maggior vigore rispetto al passato, rovistando tra i documenti che conservavo religiosamente, travai l'unico foglio che i due banditi (chef e consorte) mi consegnarono per registrarmi all'ufficio del servizio sanitario. Io non sapevo leggere, parlare e scrivere in lingua romena, quando arrivai in contatto la prima volta con Pionzo (il nome è già un programma), verbalmente mi convinse a stipulare un contratto basato sulla fiducia... dicendo se accettavo una paga mensile di 1000 Leu lavorando dalle 09,30 alle 15,00 e dalle 17,30 alle 22,30. Accettai nonostante fossero condizioni estreme (pensando: “...per cominciare!”), venivo da una situazione di disoccupazione che si era protratta quasi cinque anni. Non avevamo parlato di condizioni contrattuali differenti. La mattina dopo, l'eccentrico chef Pionzo con apparente benevola accoglienza e la sua affabile moglie Tarina, mi sottoposero il foglio dell'agognato contratto dilungandosi con inutili e poco veritiere spiegazioni, così, firmai il foglio con soddisfazione e grandi speranze per il futuro. Ma era scritto in lingua romena! Mi fidai sulla parola, dopo tutte le esperienze passate non avrei dovuto, mi dissero 30 giorni...ma quelle erano 30 ore settimanali! Quando ci rechiamo in un posto nuovo, è necessario conoscere ogni normativa o legge che abbia attinenza con gli scopi che dovremmo tentare di raggiungere! Se avessi saputo della frode, se avessi saputo che il salario minimo previsto per legge in questa nazione è di 8,50 Leu l'ora e non di 4,20 Leu, avrei firmato il loro contratto? Mi dissero che mi avrebbero dato una copia nei giorni successivi (ricordo chiaramente che usarono una scusa insulsa), forse la stampante si era guastata. Io non ho mai avuto la mia copia, insistevano dicendo che era solo una formalità! Quella mattina firmai l'accettazione di riduzione in schiavitù, lavorando tutte quelle ore per cinque giorni e il sabato sette ore, non avrei mai potuto frequentare una scuola per imparare la lingua, sul posto di lavoro parlavano la mia lingua, così sarei rimasto vittima fin quando gli avesse fatto comodo. La circostanza casuale che mi concesse di scoprire la truffa, ebbe luogo solo un anno e dieci mesi dopo. Normalmente le attività alla fine di ogni mese, sottopongono un foglio col conteggio delle ore mensili. La sera di domenica 30 aprile 1997  inviai una e-mail all'amministrazione del ristorante, dicendo che probabilmente avevo smarrito la mia copia contrattuale durante un trasloco, così, chiedevo se gentilmente potevano farmene una sostitutiva. Durante la pausa di malattia avevo scoperto che mi pagavano circa 30-31 ore per settimana (a volte anche meno), conoscendoli decisi di inviare la e-mail per creare scompiglio e preoccupazione. Martedì 02 maggio 1997, li trovai cambiati, avevano evidenti segni di stanchezza e 'regnava' un insolito nervosismo, erano pallidi, percepivo che stavano faticando per mantenere un contegno minimamente civile. Nell'arco della mattinata la moglie dello chef (a questo punto potrei definirla : complice di evasione fiscale, sfruttamento e riduzione in schiavitù, con l'aggravante della crudeltà considerando gli atteggiamenti vessatori, intimidatori e offensivi), si scomoda e mi viene a chiamare per firmare tutte le schede orarie dell'anno 1996 e 1997. Erano molte, per questo mi lasciò solo con lo schedario, così, con estrema calma cominciai a firmare nello spazio da lei indicato. Quando arrivai ad agosto e luglio 1996 mi colpí la presenza di ferie godute (ma io non avevo mai fatto ferie)! Così, cominciai a leggere ogni pagina, il totale era sempre lo stesso : 124 ore mensili, ma io ne lavoravo ben 238 di media (spesso anche molte di più). Le volte precedenti, la “deliziosa” signora, apriva rapidamente il raccoglitore, mi indicava frettolosamente dove firmare, dopo lo chiudeva immediatamente e si 'dileguava' tornando nel suo ufficio (forse è più corretto chiamarlo : -laboratorio criminale-). Grazie alla sua distrazione (indotta dalla stanchezza e dal nervosismo), ho avuto tutto il tempo per leggere con ispettiva attenzione tutte le schede. In un attimo ho capito che avevo buttato due anni della mia vita nel cestino dei rifiuti! Con questo contratto avrei potuto frequentare la scuola fin dal primo giorno, poi avrei potuto sicuramente trovare una collocazione lavorativa migliore. In preda alla rabbia più accecante (mal controllata) finii  la mattinata   e lasciai  scorrere  il pomeriggio. La mattina successiva (mercoledì 03 maggio 1997) entrando nel ristorante chiesi ad entrambi gli aguzzini che era necessario e urgente per me avere una copia del contratto lavorativo, notai vistosi segni “d'emaciata” stanchezza psicologica. Un forte stress o trauma nervoso, provoca seppur temporaneamente significative trasformazioni somatiche (ben visibili per chi sappia osservare), erano pallidi, il loro comportamento era quasi rassegnato, non riuscivano a sostenere la tensione psicologica! Lo chef Pionzo il giorno del mio rientro era seriamente provato, dopo una settimana di lavoro intenso (da solo in cucina) e probabilmente cosciente che, il suo comportamento “onesto e corretto” nei miei confronti forse sarebbe stato messo in discussione. Molto probabilmente avevano affinato uno schema per sfruttare la manodopera che ritenevano infallibile, gestivano il ristorante in questo modo da oltre 10 anni, ogni persona che avevano assunto in queste condizioni invivibili, si era dimessa o erano riusciti a metterla in condizioni di doversi dimettere. Orari lavorativi interminabili a ritmi frenetici, la retribuzione simbolica (è già un complimento), la pressione psicologica esercitata dalle pretese (spesso assurde), le vessazioni, le offese e i continui atteggiamenti provocatori inscenati dallo chef durante il lavoro, avevano indotto ogni individuo ad abbandonare il posto! Questi signori non avevano però considerato che di tanto in tanto si verifica una repentina inversione di tendenza, in altre parole si sono trovati di fronte “un osso troppo duro”. Durante le ultime discussioni (violente liti dalle connotazioni preoccupanti), cominciò negli ultimi mesi del 1996 a dirmi di dare le dimissioni, se ciò fosse accaduto la loro attività non avrebbe avuto nessun problema (la truffa sarebbe finita e ne avrebbero potuta attuare un'altra). Mi urlava spesso che io non facevo nulla a giornate, ripeteva che ero troppo lento, inoltre secondo il suo sapiente giudizio io 'giocavo', ma lui giocava realmente con la mia vita! Addirittura più di una volta mi disse che io dovevo farmi un'analisi della coscienza... ma chi truffa in questo modo cosa dovrebbe fare? l'ergastolo? Nonostante dovessi quotidianamente sostenere questo trattamento, svolgevo il mio lavoro nel migliore dei modi, con coscienza, dignità, cura e rispetto per l'ambiente, le macchine e le persone, io ho sempre operato con onesta correttezza! Questa integrità (mantenuta con ostinata costanza), ha svolto il ruolo più importante negli ultimi due mesi trascorsi nel ristorante. La svolta ha avuto luogo giovedì 04 maggio 1997, quando nell'arco della mattinata, lo chef (ormai logorato dal nervosismo) e preoccupato per la serenità abissale che lasciavo trasparire, tenta di indurmi ad avere reazioni con un discorso molto offensivo, durante il suo delirante e strafottente sproloquio, confessa apertamente la premeditazione nella conduzione della frode sia nei miei riguardi, sia nei confronti del sistema fiscale! Io, dopo aver ascoltato gli ho risposto solo due parole: -ho capito!-, pensando subito dopo: -che delinquente sei!-. Faceva uno sforzo olimpico per sostenere il mio sguardo qualche secondo... si vergognava, ormai viveva nell'incubo dell'imbarazzo, io lo guardavo con sguardo inquisitore, ciò lo faceva stare peggio, lo facevo di proposito. Era il ladro che non aveva la forza per sostenere il proprio fardello di miseria... almeno questa soddisfazione me la sono presa! Il giorno seguente (venerdì 05 maggio 1997) mi recai al suo ristorante alle 12,30 e uscii alle 14,00. Il pomeriggio tornai a svolgere le mie mansioni alle 18,00 e finii alle 22,00, ma cambiai tattica, lo fissavo con estrema compassione (le occhiate che normalmente sono rivolte ad un mendicante). Sabato 06 maggio 1997 finalmente giunge la svolta finale, la sera prima mi aveva detto di tornare sabato alle 17,30. Così, quando arrivai al locale mi accolse il cameriere anziano con gelido distacco, per educazione mi affacciai in cucina per i convenevoli di rito, ma il singolare chef Pionzo mi disse di non andare a cambiare abito, voleva dirmi una cosa. Capii immediatamente... fremevo di gioia, faticosamente recitai la mia parte, nella mia testa esplodevano intere botti e cisterne di Champagne... (non bottiglie)! Dopo qualche minuto aggiunse che aveva pensato ad una soluzione, non mi guardava mai negli occhi, mi disse che mi licenziava, ormai non ce la faceva più, era prossimo al crollo o all'esplosione nervosa, io nuotavo in un oceano di Champagne, non vedevo l'ora di uscire per poter sorridere rilassato. Forse credeva che avrei contestato il licenziamento. Io presi la mia busta (d'oro) e gli firmai una copia, silenziosamente ascoltai le sue spiegazioni (anche se ormai pensavo ad altro e mi concentravo per non far trasparire la mia gioia effervescente). Lo chef era furente per l'imbarazzo e il disagio; credo di essere il primo “schiavo” che non si è dimesso, ovviamente nella storia criminale di questo ristorante! Come io non ero preparato ad affrontare questa situazione (non ho mai incontrato persone che avessero caratteristiche criminali di questo tipo), i due malavitosi (moglie e marito) non avevano mai dovuto contrapporsi ad 'uno' come me! Mi disse di prendere la mia roba, io continuai a recitare impassibile la mia parte, mentre sul mio inebriante oceano di felicità scintillavano anche i riflessi di uno tra i più belli spettacoli pirotecnici. Volevo essere solerte, onestamente avevo paura che ci ripensasse. Quando uscii tutto divenne bellissimo, la luce aveva maggior potenza, i colori erano più vivi, mi levai un peso, avrei veramente potuto spiccare il volo... emettevo luce, quando svoltai l'angolo sorrisi libero, fu realmente felicità! Ho imparato una cosa importante, può sembrare un concetto stupido ma non è così: -in battaglia o in guerra non è primario sapere quale 'mossa' farà il nemico, non è utile conoscere chi ci fronteggia! L'elemento essenziale che sancisce una vittoria o un danno accettabile, consiste nel capire con estrema pazienza, quando il nemico crede di conoscerci, solo a quel punto può essere colpito nelle sue debolezze e nei suoi difetti, fino ad annientarlo. Era avido, orgoglioso, presuntuoso e narcisista (anche un pò malato di mente)... tutto ciò ha determinato il minor danno per me, non lo capirà mai! Quotidianamente, avevano un sorriso fisso da circostanza che esprimeva totale falsità, era una smorfia beota di facciata, mentre il buonismo mascherava i loro ignobili imbrogli! Fortunatamente ci ripensò il giorno dopo... ma ero preparato, non sono mai tornato indietro in ogni vicenda che abbia affrontato, credeva di conoscermi, forse si sbagliava! Personalmente sono stato fortunato ben tre volte! Domenica 07 maggio 1997 alle 15 circa ci ripensò, con un banale pretesto mi parlò al telefono ben 45 minuti, sinceramente non ascoltai (facevo altre cose), finì la telefonata con una domanda: -...vuoi tornare?-. Io non potei rispondere ciò che pensavo, mi limitai a dire: -...è andata così, non cambiamo il corso della storia!-. Ho avuto fortuna che la storia con sua figlia non ha funzionato, immagino che inferno poteva essere spartire la mia vita con una mentalità del genere, in seguito, la figlia di due delinquenti recidivi di tal calibro non la voglio, oltre a non essere un gran fiore l'hanno educata, potrebbe non essere molto diversa da loro! Riesco fortunatamente a raggiungere la fortuita tappa di un licenziamento, che mi permette di fuggire (gravemente ferito ma vivo) dall'inferno e il criminal-creativo chef Pionzo mi domanda (con candore infantile) se voglio tornare in condizioni di schiavitù... dovrebbe vergognarsi, dovrebbe pensare, ma personaggi come questi hanno coscienza e moralità? Domenica 07 maggio 1997 effettua una seconda telefonata (alle 17 circa), con la scusa di volermi consigliare e aiutare con la scuola, insiste più volte dicendomi di prendere i vestiti e tornare a lavorare, voleva cancellare il licenziamento, era l'ultimo giorno utile, lunedì sarei andato a registrare l'atto all'ufficio. Io non sarei mai tornato a lavorare nel suo ristorante, nemmeno con una pistola appoggiata alla tempia! Continuò a ripetere che voleva darmi una seconda possibilità, un folle che non aveva capito, un pazzo accecato dall'orgoglio, forse io avrei dovuto dargli la seconda possibilità... assolutamente impossibile! Per me è stato un colpo di fortuna irripetibile, ci ha ripensato quando era troppo tardi, è come guarire dalla peste... capita una sola volta nella vita! Lunedì mattina mi registrai presso gli uffici preposti, non sarà facile ma ora sono una persona libera!

 

 


Angelo Meini 2017

 

Ogni riferimento a fatti realmente avvenuti o a persone realmente esistite è puramente casuale.

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20 dicembre 2016 2 20 /12 /dicembre /2016 23:44


Ironia della sorte!
(... la violenza).

Nelle cronache, ricorre frequentemente la triste nota di bambini maltrattati nelle scuole infantili... queste “educatrici” usano male parole e attuano violenze fisiche!
Queste “insegnanti” scaricano i loro problemi, le loro angosce e le loro frustrazioni su bambini indifesi, nei filmati catturati dagli inquirenti, sono ben chiare le dinamiche di ogni situazione!
A queste deliziose rappresentati dell'istruzione, non auguriamo che i loro bambini subiscano il medesimo “servizio”!
... ironia della sorte...
Speriamo solo che vivano molto lungamente, così, per finire i loro giorni potranno godere di un comodo “ servizietto” analogo (o peggiore) in una splendida, accogliente e rassicurante -casa di cura-.
Sempre più spesso giungono alle cronache filmati e indagini di anziani maltrattati nelle così dette: -case di cura lager-!
Se non altro, tra una scarica di schiaffi e l'altra, tra una nube di cazzotti e l'altra, avranno tempo per pensare!

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9 luglio 2016 6 09 /07 /luglio /2016 10:35

Assenteismo quotidiano!


Uno tra i fenomeni di 'tendenza' del bel paese è l'assenteismo, consiste nell'allontanarsi dallo svolgimento delle proprie mansioni senza motivazioni valide, in altre parole, il lavoro è un contratto che deve essere adempiuto, se ciò non si verifica... il contratto si annulla!
Considerando gli effetti che la crisi economica ha prodotto negli ultimi quindici anni circa, e il fatto che non siano presenti concrete prospettive di possibili soluzioni (accettabili), continuano a far notizia le amare cronache di quotidiano assenteismo!
L'inarginabile disastro economico continua a far chiudere industrie, ditte e attività a ritmo serrato ogni giorno, ciò incrementa problemi finanziari collettivi, oltre ad aggravare i disagi sociali che spesso si trasformano in drammi personali e familiari.
Ormai, migliaia di persone non trovano lavoro, i giovani e meno giovani vivono l'esperienza della disoccupazione, quest'inedia forzata logora la psiche e devia i comportamenti; per questo i soggetti più coraggiosi sono costretti a cercare soluzioni occupazionali in altre nazioni, affrontando tutti i disagi dell'emigrazione. Per lasciare -definitivamente- la propria terra, i propri affetti e le proprie abitudini ci vuole coraggio... è comprensibile anche la scelta di non voler abbandonare tutto per “l'avventura”.
Per questo, le domande naturali che scaturiscono dagli altri innumerevoli casi sono queste:
...ma questi signori, non sanno che sono fortunati ad avere un lavoro? ...ma queste persone non guardano il telegiornale? ...non leggono i quotidiani?
Così, frequentemente il notiziario rende pubblica la notizia (non più molto nuova...), molti individui vanno sul posto di lavoro, timbrano il cartellino per abbandonarlo subito dopo e andare a fare qualcosa di strettamente personale, non si vergognano? non hanno paura? non pensano alle conseguenze istituzionali o alla rappresaglia dell'opinione pubblica?
Ebbene, non c'è motivo di temere, il problema non sussiste dove l'impunità induce il miglior stato etico-morale, e garantisce la serenità coscienziosa più idonea per trascorrere una giornata di buon -non lavoro-!


Allora auguro a tutti coloro che compiono questa sana e lungimirante scelta...un buon 'non lavoro'!


articolo redatto da
Angelo Meini
09\07\2016





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18 giugno 2016 6 18 /06 /giugno /2016 14:01

Il satrapo dei nostri giorni!





Nella forma comune più facilmente riconoscibile, il satrapo è colui che plagia o ricatta tutti per trarne un benessere e un beneficio personale. È “l'amabile” indivuduo che in una comunità minaccia e induce atteggiamenti riverenziali o servili, perché riveste posizioni poco chiare, di apparente autorità o 'superiorità' (se tutte le persone che lo circondano si lasciano sottomettere, un singolo che si oppone non ha alcuna credibilità). Qualunque regime politico totalitarista o governo teocratico né è un drammatico esempio! Il despota crea solo un'immagine simbolo, tutto è destinato a finire (anche in modo cruento) quando si apre una crepa nella vetrina egocentrica che ha creato. Alla morte o destituzione di un dittatore le cose cambiano inesorabilmente (per esempio la Romania di Ceauşescu e la Jugoslavia di Tito); analogamente, se una ditta è gestita o amministrata in modo dispotico dal titolare, al suo pensionamento o alla dipartita nessuno sarà in grado di perpetrare il futuro dell'attività, proprio perché la paura o la mancanza di fiducia ha guidato l'esercizio fino a quel momento. Il cinismo assicura i primati, la mancanza di scrupoli sancisce il successo, l'egocentrismo garantisce i risultati (professionali ed economici); per questo, lo sfruttamento indiscriminato (più o meno evidente) osservabile quale fenomeno globale, non ha e non può avere inversioni di tendenza. Sfruttare la terra fino ad inaridirla, sfruttare e sprecare le risorse e le materie prime del globo fino ad esaurirle, sfruttare le persone e la manodopera fino allo sfinimento e in alcuni casi fino alla morte, sta distruggendo l'intero pianeta! L'infantile eccentrismo umano, l'egoismo e l'eccessiva ambizione che caratterizzano la mente umana, sono aumentate proporzionalmente alle maggiori possibilità speculative, è una forma “malcelata” di sciacallaggio, è parassitismo! La manodopera a costi di liquidazione è costituita proprio dagli emigranti! Anche le nazioni virtuose o “pudiche”, nascondono situazioni critiche e imbarazzanti. La mancanza (reale o presunta) di soluzioni attendibili, alla serie interminabile di macro-problemi sociali che affliggono l'uomo, creano frustrazione, rassegnazione e diffusa delusione nell'affrontare il ciclo vitale. Stati depressivi, disturbi psicologici e del comportamento, panico, manie, fobie e psicosi sono in progressivo aumento, perché ogni individuo “affetto” da un disturbo, per cercare di alleviare le angosciose (a volte atroci) sofferenze, tenta di “scaricarle” sugli altri. Tutti accettano o subiscono una situazione ma non vorrebbero reprimere le proprie volontà, i propri pensieri e le idee (pareri e opinioni). Il deterrente è il sistema consolidato dall'accettazione di un compromesso, è un tacito accordo; in altre parole, attenendosi a determinati cicli abitudinari (convenzionali), è possibile ottenere una serie di cose che soddisfano le esigenze essenziali presenti e future! Il satrapo dei nostri giorni è proprio il sistema che abbiamo creato e accettato, ora rimane la rassegnazione! I singoli imparano bene...la lezione è eccellente, senza dubbio!

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10 maggio 2015 7 10 /05 /maggio /2015 13:09

.....................................................

...straordinarie Eccellenze! o grotteschi paradossi?

È definibile in una sola parola:

Straordinaria!

...una stupenda realtà statale che, per osservare attentamente i propri cittadini, dispone di:

polizia idraulica

polizia locale

polizia municipale

polizia provinciale

polizia di stato

corpo forestale

guardia di finanza

carabinieri

non esclusi tutti i servizi di vigilanza privata...

e per tutelare la sovranità nazionale usa:

esercito

marina militare

aviazione

servizi segreti civili e militari

fanatici di vario livello

lavaggiati psicotici

servizi segreti deviati e degenerati

insomma,

una realtà sociale organizzata in questo modo:

...è sicuramente libera, democratica e pluralista!

...ha senza dubbio un tasso di criminalità quasi nullo!

...ma prima di ogni altra cosa è una realtà nazionale ricchissima!

...nota amena della domenica mattina

(pubblicata 10 maggio 2015)

Angelo Meini

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5 aprile 2015 7 05 /04 /aprile /2015 12:04

Ogni riferimento a fatti realmente avvenuti o a persone realmente esistite è puramente casuale.


Racconto breve senza morale

Il ritratto dell'artista

(Prova d'artista?)

Potrei realmente non essere un'artista, ma ho voluto stilare un ritratto della mia pregevole personalità artistica e del mio prezioso estro... Forse l'artista è ogni individuo che sguazza felicemente nella mediocrità imposta dai propri inaccettabili limiti? Ho detto ad un amico che forse non apprezzavo niente di ciò che faceva solo perché lo conoscevo personalmente; per la splendida metrica della mia superficialità, non ha importanza se un'opera d'arte, un'esposizione o una mostra fotografica fanno 'schifo', il fattore realmente importante è che l'autore abbia fama o notorietà, nella peggiore delle ipotesi è sufficiente che 'Io' abbia stima per l'autore sconosciuto. Paradossalmente, come molti prodotti di marca, fin troppo spesso sono orrendi. Quindi l'artista esprime tutta la mediocrità di un popolo e della sua straordinaria cultura? E' molto probabile! Ma Io che sono un grande artista insegno nelle scuole... Forse sono un'artista, anche se la 'gente' dice che sono poco colto Io ritengo di non aver bisogno di leggere, effettivamente non leggo o leggo molto poco e in modo frammentario; probabilmente se fossi più consapevole della realtà e meno presuntuoso non avrei bisogno di proteggermi dietro la boria o la presunzione, sicuramente non ostenterei una “saccenza” inconsistente (a volte anche imbarazzante). Ad un amico ho domandato se sapeva cosa voleva dire la parola -cacofonia-, mai feci più figura meschina … era stato un musicista! Spesso parlo di cose che non conosco come se le potessi insegnare, ad esempio letteratura, musica ecc.ecc; mi sono permesso di affermare che un professore ha più titoli in termini d'autorità ad un dottore... la mia semplicità doveva pensare che “professore” può essere chiunque abbia un diploma (anche professionale) e per insegnare è sufficiente l'abilitazione “all'insegnamento”, la laurea universitaria comporta ben altro impegno col suo prestigioso traguardo. Io forse sono un'artista e mi posso permettere di dire e fare qualunque cosa, posso anche offendere la dignità umana... Ho trattato un amico come fosse completamente stupido, lo trattavo come un giullare, però non avevo capito che si comportava con la crudeltà del pagliaccio, aveva molta memoria e mi studiava come una cavia da laboratorio, non lo conoscevo abbastanza... Non sembrava restasse male quando sminuivo e screditavo ogni cosa che faceva; non sapevo che non fosse stupido, non restava male (e mi lasciava esprimere), perché aveva capito che con questi atteggiamenti esternavo le mie frustrazioni e i miei insuccessi, dolorosi e inaccettabili. Sapete, abitavo in una casa isolata in piena campagna, ebbi anche il garbo di accusarlo (più di una volta) con insinuazioni chiarissime e talvolta offensive parole esplicite, che fosse la causa o di aver indotto o addirittura di essere il fautore dei furti che avvenivano nella mia casa durante i periodi d'assenza... Non sapevo che avesse ben altre potenzialità, anche se non l'ho capito nemmeno dopo; l'ho marchiato con l'infamia, non me l'ha mai perdonata... Trovò lavoro lontano e lo persi di vista per sempre...

Signore e Signori,

Fortunatamente non è Angelo Meini quest'artista!

Angelo Meini non è mai stato, non è attualmente e mai sarà -un'artista-!

Angelo Meini rispetta la dignità umana!

Ogni riferimento a fatti realmente avvenuti o a persone realmente esistite è puramente casuale.

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16 marzo 2015 1 16 /03 /marzo /2015 14:47

(...non è difficile dire ciò che si pensa, basta farlo!)

Un patrimonio nazionale inestimabile:

il Degrado!!!

...non ho bella memoria di questo posto, non ho ricordi accettabili nemmeno delle persone, comunque, conservo con estrema cura i dettagli di ogni bruttura, anche se sono fetidi cumuli!!!

...io sono cresciuto in un posto piacevole, in quell'ameno dozzinale contesto, i miei coetanei mi promettevano continuamente che mi avrebbero fratturato le dita e le braccia dicendo: -così dopo, non puoi più suonare il violino-!

Questo è solo un esempio che espone al lettore i livelli disastrosi di degrado sociale, educativo, culturale e morale, che caratterizzavano e contraddistinguono tutt'oggi, gli splendenti paesetti e gli stupendi paesucoli di questa meravigliosa nazione!

I figli, oggi come allora l'educazione la imparavano e la imparano nella propria casa!!!

Attualmente, incontrando questi “nuovi adulti” con le loro sviluppate mentalità (vivono di viscidi espedienti), gli ricordo una delle tante affettuose frasi che mi ripetevano, con reazioni stizzite e con voce irritata mi rispondono dicendo che loro erano tra gli individui che non la dicevano!

...io ho vissuto in un incantevole luogo infestato dalla criminalità, in questo delizioso paesucolo sono stati dati in affidamento i figli dei peggiori criminali, erano adottati da alcune famiglie agiate senza figli (purtroppo spesso erano persone anziane e inadeguate)!

Ricordo distintamente che “trapelava” tra le chiacchiere delle vanesie maestre e della “gente”, il racconto di quando li portavano in visita ai genitori incarcerati (avevano capi d'imputazione non trascurabili); così, le buone e caritatevoli istituzioni di questa strepitosa e lungimirante nazione, impestarono con la criminalità anche località relativamente sane, questi 'innocenti figli' crescendo hanno ricreato situazioni delinquenziali analoghe o peggiori a quelle delle proprie origini familiari!

Monito a tutte le teste di cazzo del mondo, in grado (spero) di capire poche parole ma essenziali.

Vivendo in questo “ambientino” ho imparato la diffidenza, ho imparato a tutelarmi anche dai così detti '''amici'''. Ho fatto la scelta giusta a non elargire mai grande confidenza alle persone; tuttavia, ho imparato (fin da ragazzino) a registrare video e audio interessanti, ho imparato a scattare foto accattivanti.

Ogni persona ha avuto o ha simpatie e antipatie...personalmente ci sono pochi individui che ho sempre reputato -Pessimi individui-; nonostante le apparenze non mi sono mai piaciuti, sono pochi ma esistono, così, essendo persona di buona memoria, paziente ma estremamente lungimirante e vendicativa, mi sono dovuto tutelare!

articolo redatto da Angelo Meini

15 marzo 2015

(...non è difficile dire ciò che si pensa, basta farlo!)

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