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5 febbraio 2011 6 05 /02 /febbraio /2011 16:29

Una tra le "specialità" più divertenti della fotografia è la "caccia", qualsiasi macchina fotografica in commercio ha una funzione automatica denominata genericamente "sport". Automaticamente il "chip" imposta la sensibilità del sensore, la velocità di scatto e la chiusura del diaframma in modo da ottenere il risultato migliore. Inizialmente può sembrare difficilissimo realizzare foto con oggetti, animali o persone in movimento, con l'applicazione costante di alcuni esercizi pratici è possibile affinare la tecnica di cattura fino ad ottenere risultati soddisfacenti, lo sfondo sfocato e il soggetto che si muove "relativamente" fermo nei primi scatti in particolare, successivamente con l'esperienza si riesce a "congelarlo" nel suggestivo dinamismo dell'azione. 

Bus

Un esercizio che mi aiuta molto, è caratterizzato dal trascorrere un'ora o due ai bordi di una strada trafficata (i passanti mi guardano con aria perplessa e interrogativa), mentre rincorro i mezzi che passano ruotando il busto sul bacino cercando di immortalarli, il rischio è reale (quando arrivano gli infermieri del centro psichiatrico, l'importante è non scappare di corsa....). Ammesso che siate riusciti a sembrare solo "strani" e non pazzi da internare, quest'esercizio serve a familiarizzare con quest'affascinante tecnica, cercando di ricordarsi le reazioni della macchina da presa nelle circostanze più svariate (se vi catturasse la "neuro" spiegate che per fare esercizio sono più numerose le auto rispetto agli animali.....). Il movimento rapido varia la luminosità e i parametri di regolazione della macchina fotografica cambiano in continuazione, una buona padronanza tecnica col passar del tempo offre l'opportunità a chiunque d'ottenere risultati ragguardevoli.

Gabbiano che spicca il volo  Gabbiano comune

Superate le eventuali primissime fasi di scoraggiamento (e i ricoveri psichiatrici), l'esercizio si trasforma in una vera e propria sfida personale, l'ostinazione indotta dalla volontà di ottenere immagini sempre migliori e suggestive impone un allenamento "quotidiano". L'ultima mutazione di quest'insieme di reazioni è l'acquisizione di una discreta tecnica che trasforma la "caccia fotografica" in puro divertimento, diventa un'occasione di svago, unisce l'utile al dilettevole perché giocando si impara meglio e molto di più, l'esercizio volge a migliorare il taglio dell'immagine, la prontezza e la velocità, educa eventuali difetti nella scelta dell'illuminazione e affina l'autocritica. Confrontarsi frequentemente con le altre persone è di primaria importanza, ascoltare attentamente le critiche ed accettarle, per trarne suggerimenti e soluzioni tecniche.

Cat R 

Soggettivamente, considero rigenerante il tempo dedicato alla "caccia fotografica", uno tra i momenti più rilassanti, immerso nella natura, circondato dalle sfumature verdi del bosco, dal cangiare dell'azzurro fino al blu cobalto di un lago, dalle variazioni cromatiche di un fiume montano e dalle variazioni luminose sul mare, l'acqua al mattino sembra metallo fuso. L'alternanza stagionale conferisce illuminazioni e sfumature ai colori sempre differenti, in alcuni casi sembra possibile ricordare perfino i profumi guardando una fotografia, lo stesso paesaggio cambia radicalmente da un periodo all'altro nell'arco dell'anno. L'elemento più rilevante per una buona riuscita fotografica è sempre e costantemente determinato dalla luce, i tempi brevissimi e il diaframma quasi completamente chiuso necessitano della migliore luminosità, altrettanto importante è lo scatto in sequenza che aumenta esponenzialmente le probabilità di riuscita.

 Drone

Spesso perdo la cognizione del tempo e trascorro una giornata intera a "rincorrere" gli animali della palude, della boscaglia e sul mare; in altre occasioni dedico il tempo a "sperimentare", effettuo svariati "test" inducendo situazioni, dopo osservo le "risposte" imprevedibili della natura e provo a immortalare l'attimo....... Ad esempio spruzzo i fiori con l'acqua zuccherata e guardo i primi insetti che arrivano, una manciata di bocconcini di pane secco lanciata in aria, attrae un gruppo di gabbiani che "decolla" velocemente, raggiunta la "quota" lo stormo gareggia per prenderli al volo, come velivoli da combattimento si lanciano in mirabolanti acrobazie, addirittura sostengono duelli aerei spettacolari (un esercizio difficile ma estremamente divertente.............).

Le lunghezze devono essere ben stimate, dev'esserci proporzionalità con le possibilità offerte dall'obbiettivo; una giusta valutazione nel taglio dell'immagine, un poco di fortuna, il giusto equilibrio dell'azione rispetto alla distanza e l'adeguata fonte luminosa, possono aiutare a comporre immagini particolarmente spettacolari.

wgh Un "chiassoso" duello tra germani reali, il combattimento spietato tra gatti, l'insetto rimasto in una tela di ragno che lotta disperatamente senza speranza di liberarsi, un gabbiano che volando a pelo d'acqua pesca un pesce senza "ammarare". Piccole realtà naturali non meno importanti ad altri ecosistemi caratterizzati da grandi felini, grandi mammiferi, affascinanti rettili e "giganteschi" aracnidi.

 


Dance

Ballerini di "cristallo" 2011

 

Angelo

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2 febbraio 2011 3 02 /02 /febbraio /2011 12:13

           Il fotoritocco ci offre la possibilità di "aggiustare" una fotografia, con tutti i software è possibile migliorare l'immagine catturata bilanciando il bianco, aumentando la nitidezza eChanel B&W riducendo l'effetto "devastante" del rumore, in altre parole rettifichiamo la foto per la stampa, l'incisione su disco, la diffusione in linea o l'archiviazione. La grafica ci è utile per trasformare le immagini radicalmente o per creare qualcosa di nuovo, ciò che rimaneva nell'ambito della fantasia può prendere forma, tutti quei fenomeni generati dall'immaginazione e spesso definiti "allucinazione", onirismo e trasfigurazione della realtà, possono assumere dimensionalità e plasticità, con l'aiuto di molta pazienza e di un software grafico.

Ricordo d'aver trascorso interi pomeriggi a copiare da riviste per appassionati, interminabili programmi in "basic" e "qbasic" per avere un software o un gioco nuovo, anche se spesso, il risultato di tante fatiche aveva il drammatico epilogo di veder comparire sullo schermo le seguenti parole "syntax error" o peggio "out of memory". Quando ebbero diffusione i "386" col sistema Windows predisposto e caricato finì l'epoca del linguaggio macchina, allegati alle riviste di settore informatico, erano diffusi CD con software "trial" di vario tipo (il termine "trial"corrisponde ad una diffusione di prova del prodotto, concessa con limite di tempo); in questi dischi erano presenti piattaforme audio e grafiche o giochi, nonostante l'iniziale condizione essenziale erano molto allettanti, non si presentavano con tutte le rifiniture dei prodotti attuali, ma svolgevano tutte le loro funzioni. Chiudo la parentesi "lacrimevole" e nostalgica, per tornare al nostro argomento iniziale che dissertava sulle possibilità offerte dalla "giovanissima" Grafica virtuale.

 

tridyFrugando negli immensi archivi di foto che l'epoca digitale ci ha indotto a scaricare, estrapolare e scattare, è possibile trovare immagini anche insignificanti, con le quali poter sperimentare e saggiare le potenzialità di un software grafico. Frequentemente mi succede di perdermi nel labirinto della creatività, percorrendo le infinite strade della combinazione grafica, dove ogni strada pullula di "inattese" possibilità associative, ottengo risultati grafici sempre differenti. Personalmente, se non ho mete prestabilite, la considero una fase di ricerca e di arricchimento. L'utilizzo di una tavoletta grafica completa il "kit" creativo, allargando ulteriormente gli orizzonti con la mano libera, che può creare fondi, sottofondi e nuove dimensionalità, oltre a poter modificare immagini preesistenti secondo il gusto dell'utente. E' possibile creare collage e multicollage a mosaico o puzzle, sovrapposizioni, miscelazioni e distorsioni, il "complesso" risultato ottenuto può subire la stessa lavorazione dall'inizio in altre combinazioni o con l'aggiunta di immagini diverse....... Un pizzico di fortuna e una grande padronanza del software possono aiutare a creare l'ambita opera d'arte. La pubblicità si serve della grafica per rendere un prodotto più interessante, ciò sancisce in modo lapidario il successo o il fallimento nell'ambito commerciale; la qualità della pubblicità è importante, la scelta di luci e colori particolari, la disposizione della merce e la presentazione generale, invia messaggi molto precisi.

La ricerca instancabile di un'armonia e di un equilibrio, nella distribuzione del colore e nell'associazione delle forme, comporta un graduale affinamento..... Non ritengo costruttivo assegnare indici di qualità agli svariati software reperibili in commercio, ogni persona deve essere nelle condizioni di provare svariate "piattaforme" grafiche,fin quando non incontra il programma col quale stabilisce la propria affinità; la qualità è ormai uniformata a livelli molto alti, rimane solo da imparare ad usare con elasticità e dimestichezza il software soggettivamente più congeniale............

Chanel colors

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6 gennaio 2011 4 06 /01 /gennaio /2011 16:30

La tazza

A questo blog è relegato il fine di unire professionisti, appassionati e neofiti di qualsiasi arte figurativa, non si finisce mai di imparare purtroppo. Anche intrattenere uno scambio d'idee in modo discorsivo, può essere utile per trarne suggerimenti o soluzioni detrminanti. Quante volte è successo di "uscire" da una serata tra amici o conoscenti con pareri e opinioni personali radicalmente cambiate in merito ad un argomento?. La convivialità e l'atmosfera rilassante di un incontro privo d'interessi, libera la mente di ogni persona da tutte le forme costrittive convenzionali. La limitazione comunicativa provoca inasprimenti nel rapporto con la società, innesca tutte quelle reazioni di sfiducia che inducono ad una chiusura e ad una mancanza di volontà nel comprendere altri punti di vista. La comparsa "dell'estremismo", è l'ombra che limita le capacità personali, sia dal punto di vista umano, sia dal punto di vista professionale (attualmente ritenuto più importante).

Purtroppo per chi deciderà di "approdare" a questo blog durante la "navigazione" su Internet, io non sono una persona saggia, non ho la capacità e la conoscenza per elargire alcun tipo d'insegnamento, mi limito molto spesso ad esprimere un'opinione personale, sperando che non influenzi negativamente il dibattito o addirittura ne sancisca il termine, una discussione è soggetta anche a degenerare se non trattata con l'adeguata morigeratezza.

Affrontare un qualsiasi argomento in modo discorsivo, non significa che il soggetto o l'oggetto della disquisizione sia frivolo, non ha nemmeno attendibili ragioni una frettolosa valutazione di superficialità o menefreghismo nei confronti degli interlocutori. La mancanza di enfatizzazione nel proporre un punto di vista, induce le altre persone ad entrare nel dibattito con "spirito" critico, evitando "teatrali" categoriche dimostrazioni personali.

Uno tra i peggiori mali moderni sono le convinzioni personali, sintetizzate in quella fomosa frase "credevo che fosse...."; la ripetitività di queste forme d'interpretazione personale della realtà, ha creato fin dalle origini dell'essere umano le famigerate -Credenze-, l'uomo moderno è plateale vittima di superstizione e suggestione. La fase "immatura e credulona" nell'evoluzione della cultura umana ha prodotto gravissimi danni, i pazzi ad esempio, prima di essere riconosciuti malati erano trattati come indemoniati e facevano una "bella fine" sulle pire. Ho usato il termine "immaturo", per rendere "giustizia" e dignità allo sforzo dell'uomo nell'arco dei secoli, che ha tentato con lo studio e con l'ingegno di migliorare la qualità della vita. 

Il mio primo computer registrava i dati su nastro magnetico (i tempi di svolgimento delle operazioni erano quasi "geologici", attualmente con l'evoluzione della tecnologia, in pochi secondi il calcolatore incide o sposta intere banche dati), ciò offre la possibilità di svolgere più attività in minor tempo.

Spostarsi tra due città comportava un viaggio di giorni con tutti i disagi, attualmente da Milano è possibile raggiungere Roma in circa tre ore, comodamente seduti, mangiando in locali climatizzati e telefonando se il convoglio ritarda dieci minuti.

Le comodità ci viziano, la tecnologia probabilmente rende pigri, ormai è rarissimo vedere un turista con la cartina cartacea di una città, il navigatore satellitare ha soppiantato perfino i cartelli stradali, il rapporto molto umano di domandare ad un passante il nome di una strada non esiste più.

Nonostante i cambiamenti, resi più o meno evidenti dall'abitudine, resi irreversibili dalla volontà di non privarsene, l'atteggiamento dell'essere umano non cambia, non apprezza mai ciò che ha, così facendo non impara neanche a sfruttare pienamente la tecnologia che ha a disposizione, ma cosa forse ben peggiore, non impara ad usare le proprie illimitate capacità intellettive, inizialmente latenti, successivamente  trascurate e trasformate in "carcasse" atrofizzate dall'inedia.......

 

Angelo

 

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2 gennaio 2011 7 02 /01 /gennaio /2011 21:17

La macchina fotografica

 

 

C'è una canzone che s'intitola -Eyes without a face- (occhi sensa volto), ed è proprio il "concetto" dal quale cominciare ad esporre un punto di vista. La macchina fotografica non subisce la miriade di influenze e condizionamenti che assoggettano l'essere umano. Non subisce il fascino, non rischia di "guardare" una realtà in modo tendenzioso, non rimane vittima del gusto personale o dell'indice di gradimento acquisito in base a canoni di media, diffusi dalla moda o da altre "correnti" (si può affermare di rifuggire dalle mode, ma ne resteremo inequivocabilmente "macchiati").

L'uomo purtroppo apprende da qualsiasi fonte, la pubblicità insinua continui "dubbi" e innesca reazioni sempre nuove, spesso genera emulazioni pericolose. La fragilità evidente, riscontrabile in qualsiasi persona è causata principalmente dalla solitudine, la paura trasfigura le persone trasformandone addirittura i caratteri somatici, il ricorso a maschere o emulazioni, è proprio un tentativo di identificazione e distinzione, non sazia comunque le richieste di infantile protagonismo. Tutto ciò dovrebbe nascondere alla società la sensazione "d'orrore" (che prova chi non conosce se stesso) per rafforzare l'autostima, seppure in "strutture" che scricchiolano e cigolano in maniera preoccupante ogni volta che il televisore o le riviste preferite, variano una moda cambiando una sfumatura di colore.

 

Affresco      Caos                                  Affresco                                                                              Applicazione grafica

 

L'infinita varietà di sviluppi che l'uomo riesca ad inventarsi per esaltare il gusto per l'orrido, è apprezzabile solo scattando foto all'impazzata nei locali pubblici, durante una festa paesana o all'entrata di tutti quei locali notturni che, come un lume per le falene, attraggono un popolo che adeguatamente mascherato trascina la trasgressione della finzione scenica nella realtà di un mondo meno trasognante, molto più oggettivo e forse apparentemente squallido. I giovani maschietti si truccano, trascorrono molto tempo per osservare e "curare" la propria immagine, non vanno però dal barbiere a farsi ripulire il viso il sabato mattina, si recano abitualmente dall'estetista per rifarsi le ciglia e le sopracciglia, le unghie e i calli, si fanno togliere i famosi brufoli e i famigerati punti neri, così da uscire dal centro di bellezza truccati, depilati, profumati e impomatati, belli pronti per affrontare il "Solito" memorabile efebico o ambiguo sabato sera.

L'obbiettivo, scrutatore imparziale e "asettico" riesce anche ad immortalare questi capolavori viventi in tutta la loro "bellezza", senza inorridire o dar segno d'evidente disagio.

Nonostante tutto, i giovani ricorsi a questo prematuro "restauro" hanno la consapevolezza di essersi trasformati in luccicanti caricature, proprio come un mascherone "carnasciale" in tutta la sua falsità, ciò impone (come un circolo vizioso) un copione obbligato che dev'essere rispettato a costo di sacrificare quasi tutto lo stipendio; la parte che rimane serve a mantenere l'auto di lusso non infrequentemente "modello base" e con l'impianto a gas (l'utilitaria non aiuta l'immagine). La fotografia ben riuscita dovrebbe condensare la completezza concettuale in una sola immagine, senza avere "intorno" tutti quegli elementi dispersivi che potrebbero distrarre, è la sintesi concettuale di una composizione figurativa, resa "tangibile" dalla scelta dell'inquadratura, dal colore o dalla forza dei contrasti monocromatici. La persona che normalmente si guarda intorno e osserva tutte le realtà che la circondino, è influenzata dalle esperienze e dai ricordi, il contesto ambientale con le variazioni luminose, i rumori e le voci, gli stessi profumi e gli odori, infine, le sensazioni scaturite dall'osservazione di una situazione distolgono inevitabilmente l'attenzione, un insieme di fattori che "svia" la capacità di carpire la realtà, molto spesso solo semplice se non addirittura essenziale. L'immagine deve essere incisiva non solo per raccontare crude cronache, ma per valorizzare un'interpretazione della bellezza o esporre un punto di vista in merito ad argomentazioni delicate (l'ambiente, i conflitti, la politica ecc.ecc). La scelta di usare il colore o il bianco e nero dev'essere lungamente ponderata, frequentemente aiutata da vere e proprie prove sperimentali, la capacità critica è limitata solo dalla volontà di vedere, il giudizio personale dovrebbe facilitare la comprensione della singola foto, per riuscire a sfruttare al meglio i significati espressi dalla situazione o circostanza immortalata. Molte persone si domanderanno quale sia l'utilità di un'etica nell'azione così scontata e banale di fotografare, quali grandi conoscenze saranno necessarie per scattare una foto?. Apparentemente nessuna, ovviamente nessuna!, purtroppo non è così, la fotografia esige il rispetto di predeterminati canoni deontologici in modo ferreo, il margine che separa il pessimo gusto è labile, altrettanto impercettibile è il passaggio al cinismo e all'immoralità, per non parlare di quante abiettezze possano contaminare o servirsi di quest'arte. La fotografia è un'arte tra le più lascivie, si presta, e presta il proprio gelido servizio a qualunque persona che riesca ad intuirne il potere "assoluto" (appunto nell'epoca dove l'immagine ha l'importanza che ben sappiamo.....). L'apparenza ha importanza commerciale, personale e sociale, ogni persona vuole dare un'immagine pilotata di se alla società (per proteggersi e proteggere i propri affetti, per orgoglio ecc. ecc), semplicemente perchè le persone non debbano immaginare altre cose oltre quelle indotte dal guardare con occhi superficiali una figura. La pericolosità della macchina fotografica è inimmaginabile, con una foto si costruisce una carriera o si protrae la memoria dei ricordi, con una foto si può aumentare la "sapidità" alla bellezza o esaltare l'armonia di un sincronismo e di un equilibrio (meccanico, fisico e naturale). Ma con uno scatto di pessima qualità effettuato col telefono cellulare si può distruggere una persona, è possibile in un attimo dissestare l'amore per la vita di un individuo devastandone la dignità, il pudore e tutti quei lati intimi estremamente importanti per la moralità umana. Innumerevoli i casi di ragazzi che hanno ripreso le proprie bravate, lasciando ai genitori solo la straziante registrazione...... Ricordo con estremo dispiacere quella ragazzina che per "uscire" dall'imbarazzo ha scelto il suicidio, il fidanzato lasciato ha diffuso foto o filmati di momenti particolari.

In conclusione, manca la cultura per il rispetto della dignità umana, è poco diffuso il concetto di non pensare a cosa si faccia, ma soprattutto di non soffermarsi a meditare sulle conseguenze che potrebbero scaturire da un'azione, stupidamente ritenuta insignificante (è molto semplice schiacciare un bottone, ma è sciatteria non guardare il colore della plastica che lo copre......).   

 

reflex                 Angelo

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1 gennaio 2011 6 01 /01 /gennaio /2011 21:09

Questa immagine grafica mi rappresenta anche nell'avatar, è una combinazione di colori e forme, fonde una serie di immagini elaborate e sovrapposte che non offrono significati definiti allo spettatore. I gusti personali determinano l'indice di gradimento, sono parametri soggettivi che differenziano il "tipo di critica" che quotidianamente ogni persona esprime in merito ad un'opera o argomento........

Quadro Moderno

Spesso la critica appare solo sotto l'aspetto più disfattista, potrebbe apparire solo lapidaria, ma la specificità di una critica spesso evidenzia proprio un evidente difetto o un plateale errore che inevitabilmente risalta senza che l'occhio esperto abbia esaminato altri particolari. E' importante ascoltare giudizi e considerazioni soggettive che molte persone apparentemente esprimono in modo così "irruento", l'immediatezza del colpo d'occhio aiuta a correggere i difetti più grossolani, accettare la critica aiuta solo a crescere.........

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